()Notevole la scenografia che, oltre ai tessuti, si compone di un pannello sul fondo in continua fluttuazione cromatica..() Teatro Persinsala
SOPRA LA “COPERTA”
C’è una grande coperta sulla scena di VOCI DI DESDEMONA, fatta di pezzi di stoffa diverse cuciti insieme. Su questa coperta si raccontano storie di donne che sono rimaste mute, di altre che hanno trovato il coraggio di denunciare; ma è anche uno spazio dove si possono condividere e accogliere esperienze, domande, paure; perché è necessario trovare il coraggio di ascoltare per poter agire, perché è necessario comprendere per poter operare dei cambiamenti, perché è necessario parlare per poter rompere la barriera del silenzio e dell’omertà che circonda la violenza. Ciascuna rappresentazione di “Voci di Desdemona” viene quindi seguita (o anche preceduta) da un momento di dibattito aperto al pubblico in cui intervengono operatrici dei centri antiviolenza, avvocate, psicologhe, rappresentanti delle istituzioni. Per la compagnia di Voci di Desdemona questo è un momento fondamentale del progetto perché ciò che viene veicolato a livello emotivo durante lo spettacolo trovi uno spazio di informazione e riflessione attraverso le domande dalla platea e la condivisione delle esperienze che le diverse realtà che operano nel settore si trovano ad affrontare quotidianamente. Ecco perché lo spettacolo si conclude con un momento in cui la coperta è messa a disposizione (concretamente, o anche solo idealmente) per chiunque senta il bisogno di dire qualcosa su quello che ha visto, che sa, su quello che prova, su quello che vorrebbe approfondire, su quello che pensa si potrebbe fare per dire basta alla violenza sulle donne. E nuovi pezzi di stoffa si “aggiungono” alla coperta.