I modi del sentire: un percorso puntellato da installazioni ludiche per La creatività racconta i diritti di FIADDAonlus

Un evento-mostra di FIADDAonlus

7 giugno 2014 Aranciera di San Sisto a Roma: cronache di un metallestimento                                                                                                                                                                                                                                       Un evento, tappa finale di un lungo percorso di ricerca, animato da momenti di dibattito e proiezioni di video documentari, per raccontare i Diritti attraverso azioni creative e una location suggestiva; questo l’incipit dell’allestimento.

Il progetto, puntellato da installazioni scenografiche e videoambienti, è stato ideato come un viaggio per raccontare i diritti con un approccio ludico esperienziale e allestito come un percorso immersivo e multimediale, aumentato da tecnologie mobile per una partecipazione attiva e condivisa, e sviluppato come un racconto corale attraverso una moltitudine di punti di vista e linguaggi diversi: testimonianze, narrazioni, segni, oggetti, ricordi.

L’allestimento, esteso su tutta la superficie dell’Aranciera, è stato articolato nella navata centrale con un’area convegno e proiezioni, e nelle nicchie laterali con stanze a tema, in cui attraverso frammenti di voci, suoni, immagini, pensieri, scritti, si è narrato un punto di vista creativo sui Diritti. E la parola Diritti filo conduttore di tutta la serata ha accolto il visitatore nel videoambiente Ritratti in una veste sontuosa e scenicamente di impatto: lettere vestite e trasformate in oggetti di design hanno frammentato lo spazio, mentre un monitor ha trasmesso le interviste ai rappresentanti istituzionali attraverso cui la FIADDA Onlus si è raccontata.

Un progetto grafico, trasformato in installazioni tridimensionali con un lavoro di riprogettazione in cui le forme esportate dalla carta stampata al cartone e poi lavorate con vari materiali e oggetti di riciclo – spugne, resine poliuretaniche, legno – in varie dimensioni e colori, ha allestito la stanza Ludica; inserendosi con leggerezza e ironia nello spazio i caratteri mobili hanno scritto a terra al centro della stanza la parola “creatività”, mentre all’entrata un alfabeto in tre dimensioni trasformato in un totem-bacheca ha invitato il visitatore ha lasciare la propria traccia. In realtà, il totem formato dalla parola LA, ha segnato l’inizio di un gioco in cui ogni lettera dell’alfabeto tattile, è stata un pezzo di uno scarabeo partecipativo con cui riscrivere l’alfabeto dei diritti ideato durante un laboratorio e visibile in un quadro nella stanza Zibaldone, dove attraverso fotografie, disegni, contributi audiovideo, il visitatore si è potuto immergere nelle numerose attività laboratoriali svolte durante i mesi di progettazione dell’evento fino ai video di spettacoli ed eventi realizzati.

Una stanza con cubigioco e installazioni luminose ha ospitato il videoambiente Testimonianze in cui in un monitor sono state trasmesse una serie d’interviste articolate per temi – lavoro, frammenti, affettività – ai disabili e alle loro famiglie. Nella stanza Narrazioni allestita con un grande libro con la scritta “C’era una volta qualcuno che credeva che non potessi parlare… ” e una serie di libri a terra illuminati da una lampadina con il cui cavo è stata disegnata la parola “racconta”, una storyteller ha interpretato i testi di giovani disabili. Sulla parete in un qrcode – un codice leggibile attraverso un’app e l’uso di uno smartphone – è stato possibile vedere il trailer “Parla con me”. Infine, la stanza di Zora, una ricostruzione suggestiva di un ambiente ludico, allestito con giochi fonici, giocattoli tattili, libri pop-up disseminati a terra che hanno colorato lo spazio facendo da accompagnamento visivo ad un monitor inserito in una valigia rossa in cui una lunga conversazione ha raccontato il percorso di una giovane disabile dalla scoperta delle lettere fino alla parola.

E’ stato possibile fruire di tutte le installazioni liberamente e con un percorso non lineare la cui mappa concettuale, i modi del sentire, nascosta in qrcode, disseminati lungo il percorso, ha funzionato come un filo di Arianna per districarsi nel labirinto visivo e per scoprire le parole chiave dell’evento in cui come in un gioco di ruoli, la FIADDA ha invitato all’ascolto, alla conoscenza e nello stesso tempo ha chiesto una partecipazione attiva aI visitatore che entrando ha trovato sulle sedute dei post-it…

http://www.fiadda.it/notizia/446-Un_percorso_per_raccontare_i_diritti_con_un_approccio/